51 reviews for:

Round the Moon

Jules Verne

3.3 AVERAGE

adventurous mysterious fast-paced
Plot or Character Driven: Plot
Strong character development: No
Loveable characters: No
Diverse cast of characters: No
Flaws of characters a main focus: No

Un volume molto meno piacevole rispetto a Dalla Terra alla Luna, di cui pure prosegue il racconto.

In questo volume RBA abbiamo Intorno alla luna e il racconto Un inverno tra i ghiacci.
La prima parte, che sarebbe dovuta essere il piatto forte, è abbastanza deludente purtroppo.
Riprende la storia del proiettile sparato verso la luna, che avevamo lasciato con la scoperta dell'errore della traiettoria e la sua condanna a orbitare intorno al nostro satellite.
Qui ripercorriamo gli eventi a partire dal lancio, ma dal punto di vista dei tre passeggeri: cosa facevano, a cosa pensavano e cosa speravano durante il lancio e il viaggio.
L'incontro col bolide che gli fa deviare la traiettoria quel tanto che basta per non farli arrivare sulla Luna. E poi, la scoperta del fato cui sono condannati, e la decisione di fare qualcosa per rompere questo equilibrio.
Il tutto, però, condito da capitoli su capitoli di descrizioni della morfologia lunare, di elenchi di studiosi e di studi relativi alla luna, di ipotesi sul suo passato e su cosa possa esserci adesso.
Capitoli. Su. Capitoli.
La tentazione di saltarli del tutto a un certo punto era enorme.
E poi, solo ora ai tre viene in mente che si, arrivare sulla luna, ma poi come si farà a tornare indietro? E capisco il taglio ironico e spaccone dei personaggi, ma archiviare il tutto con un "non si parla del ritorno finchè si è ancora in viaggio, perdinci!" è un po' troppo anche per loro...


Meglio invece il racconto, una storia di marinai francesi che, tornati a Dunquerque senza più il loro capitano disperso in mare durante un tentato salvataggio, ripartono assieme al proprietario della nave (e padre del capitano) per cercarlo.
Con loro anche la promessa sposa del capitano (e nipote del proprietario. Si, esatto), e un secondo che fin dalle prime pagine si capisce cosa stia orchestrando e a cosa miri.
Malgrado l'ovvietà del secondo olandese, la storia non è male, un'avventura tra i ghiacci del nord, mi ha ricordato la parte di Ventimila leghe sotto i mari al polo sud per i rischi affrontati.
Anche se qui, in superficie tra acque glaciali, ci sono anche altri problemi oltre alla natura: bufere, orsi polari, e gli uomini.
Ecco, l'unica parte sottotono di questo racconto sono i norvegesi: ma come, questo poveraccio cerca di salvarvi dal maelstrom, alla fine condivide il vostro fato, vi tiene in vita in mezzo ai ghiacci assieme ai suoi compagni coi quali era giunto in vostro soccorso, e voi lo prendete in odio e anzi lo attaccate? Penso sia la prima volta che trovo Verne descrivere in maniera così incattivita una popolazione, chissà che brutta esperienza aveva avuto con un qualche abitante della Norvegia...

Jules Verne exist in his own universe - even though he is often pigeonholed together with Herbert George Wells as one of celebrated literary ancestors of science fiction, where Wells was story driven, Verne is like a giant geek who thrives on encyclopedic knowledge and likes nothing better than to show off the breadth of his scientific knowledge. That also means that the reader has to have a lot of patience to plow trough what might not be exactly called a page turner - there IS a story but its process is secondary to author's delight in scientific explorations (combined with geography, etc). It didn't bother me so much when I was a teenager, because I would just skip the boring parts, but now as an adult I could not help but notice that it does slow down the story quite noticeably. One has to go trough a tons of calculations and informations before the story continues. Once you get used to it, though, it becomes quite charming. As with the previous part ("From the Earth to the Moon") I listened this as an audiobook during my daily walks to work and back - listening to someone else's voice somehow made it easier and more enjoyable than I expected. My congratulations to Mark Smith from Simpsonville, South Carolina who read this so lovingly and patiently, using many different voices. I have a feeling we might meet again.
adventurous medium-paced
Plot or Character Driven: Plot
Flaws of characters a main focus: No

Calificación: 3.25/5

El primer pensamiento que me llega es que rara vez me siento tan identificada con un personaje con Miguel Ardan, y esto no es tanto por su carácter creativo como por su nuloentendimiento de materia científica XD. Empezaban a hablar de ecuaciones, físicas y selenográficas, y no entendía nada.

Es un libro muy, pero MUY "Verne". La aventura tiene cierto interés, al igual que los personajes, pero quizás podría resumirse en 20 o 50 páginas. El resto del libro se va en tediosas explicaciones minuciosas de los cálculos algorítmicos necesarios para el proyecto, leyes de física, y astronomía, hasta el punto de describir cada mínimo detalle de la topografía lunar conocida en la época.

Aparte de ello, es admirable el conocimiento cientídico de Verne, y como sus cálculos resultaron tan exactos para ser replicados siglos después. Es un libro que disfrutarán más los aficionados a la física y la astronomía.

PD: Los personajes sí lograron desesperarme un poco bastante varias veces: Estás en medio del espacio, sin saber como regresar a la tierra ¡¡¡Y LE DAS PRIORIDAD A HACER EXPERIMENTOS Y DIRIMIR CUESTIONES CIENTÍFICAS!!!!! No jueges, eso es llevar la resignación al extremo.

Still a classic. Surprisingly prescient for a book written just a year shy of 100 years before the actual moon landing.
adventurous reflective slow-paced
Plot or Character Driven: A mix
Strong character development: No
Loveable characters: No
Diverse cast of characters: No
Flaws of characters a main focus: No

This is one of the most ridiculous things I've ever read :-D

I thought [b:From the Earth to the Moon|32827|From the Earth to the Moon|Jules Verne|https://d202m5krfqbpi5.cloudfront.net/books/1389545038s/32827.jpg|14165539] was boring, but wow, this sure showed that up. Verne really is hit or miss...

An interesting take on the then theoretical properties of space. Good to look back and see the gues