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funny
lighthearted
reflective
sad
medium-paced
Plot or Character Driven:
Character
Strong character development:
Complicated
Loveable characters:
Yes
Diverse cast of characters:
Yes
Flaws of characters a main focus:
Yes
This one took me quite a while to get through - I kept falling asleep for the first like 300 pages but got so invested once it started turning into a tragic love story. 'Oblmovitis' is a condition I am sure we all feel once in a while, maybe a more constant feeling for others (aka the post-college idk who I am phase). It's interesting because looking from the outside in you can't help but root and be frustrated for Oblomov, since he is so close to achieving something, anything that will lead him to happiness. However for him he is so clouded by his laziness, doubt, and inability to act on his thoughts that it leads to so much loss.
So gosh dang tragic.
So gosh dang tragic.
I now get why my mom has mentioned this novel regularly since I can remember. WOW. Definitely shed a few tears towards the end :,)
Lethargisch, apathisch liegt Ilja Iljitsch Minute für Minute, Tag für Tag, Jahr für Jahr auf dem Sofa und sinnt dem Ideal seiner Kindheit nach. Freunde und sonstige Gestalten, ein Querschnitt der russischen Gesellschaft, treten bei ihm ein, vertreten energisch ihre Vision eines erfüllten Lebens und gehen dann wieder, ohne zuzulassen, dass in ihren oder den Ansichten Oblomows auch nur die geringste Dynamik aufkommt.
Nein, alle sind festgefahren in ihrem Denken und Sein. Iljas Gefährte Stolz, Sohn eines Deutschen und von dessen Geschäftigkeit nur so durchtrieben, erkennt Oblomows Andersartigkeit zwar an, abgewinnen kann er ihr aber nichts. Das ist insofern interessant, als dass er zwar nicht mit den selben bösen Absichten an seinen Jugendfreund herantritt wie beispielsweise der hinterlistige Tarantjew, im Gegenteil investiert er sogar mehr Arbeit in die Umsetzung von Oblomows Traum als dieser selbst, versucht aber doch wieder und wieder ihn zu mehr Tätigkeit anzustiften. Doch all diese Versuche scheitern zwangsläufig, selbst die für meinen Geschmack mit zu viel Kitsch ausgeschlachtete Episode Oblomows Auflebens während der Beziehung zu Oljga Sergejewna ebbt schließlich ab und die Wiederholung immergleicher Episoden kehrt zurück. Folglich schreitet die Geschichte irgendwie voran ohne voranzuschreiten, man schwankt beim Lesen zwischen Abscheu und Mitleid mit dem armen Ilja, der nur ein ruhiges Leben haben will, aufgrund seiner depressiv-anmutenden Oblomowerei letztlich doch nichts dafür tut.
Die Beschreibungen des Innenlebens der Charaktere und die langen Abschnitte des Nacherzählens der Ereignisse nach den vielen kleinen und großen Zeitsprünge sind recht ausladend und die Erzählweise damit insgesamt ein bisschen passiv. Als Stilmittel steckt darin sicherlich eine interessant Komponente und die in der Geschichte sowieso schon vorherrschende Stimmung wird glänzend unterstrichen, als dem Lesefluss zuträglich empfand ich es trotzdem nicht.
Dafür glänzt Gontscharow wie in „Eine gewöhnliche Geschichte“ mit herausragenden Dialogen, hier entsteht endlich Dynamik, sogar eine gewisse Komik und es offenbart sich am deutlichsten Gontscharows unbestreitbares literarisches Talent, Weltansichten wertfrei aufeinandertreffen zu lassen, sich an ihren Gegensätzen abzuarbeiten und ihnen doch genug Platz als gleichwertige Alternativen einzuräumen.
Nein, alle sind festgefahren in ihrem Denken und Sein. Iljas Gefährte Stolz, Sohn eines Deutschen und von dessen Geschäftigkeit nur so durchtrieben, erkennt Oblomows Andersartigkeit zwar an, abgewinnen kann er ihr aber nichts. Das ist insofern interessant, als dass er zwar nicht mit den selben bösen Absichten an seinen Jugendfreund herantritt wie beispielsweise der hinterlistige Tarantjew, im Gegenteil investiert er sogar mehr Arbeit in die Umsetzung von Oblomows Traum als dieser selbst, versucht aber doch wieder und wieder ihn zu mehr Tätigkeit anzustiften. Doch all diese Versuche scheitern zwangsläufig, selbst die für meinen Geschmack mit zu viel Kitsch ausgeschlachtete Episode Oblomows Auflebens während der Beziehung zu Oljga Sergejewna ebbt schließlich ab und die Wiederholung immergleicher Episoden kehrt zurück. Folglich schreitet die Geschichte irgendwie voran ohne voranzuschreiten, man schwankt beim Lesen zwischen Abscheu und Mitleid mit dem armen Ilja, der nur ein ruhiges Leben haben will, aufgrund seiner depressiv-anmutenden Oblomowerei letztlich doch nichts dafür tut.
Die Beschreibungen des Innenlebens der Charaktere und die langen Abschnitte des Nacherzählens der Ereignisse nach den vielen kleinen und großen Zeitsprünge sind recht ausladend und die Erzählweise damit insgesamt ein bisschen passiv. Als Stilmittel steckt darin sicherlich eine interessant Komponente und die in der Geschichte sowieso schon vorherrschende Stimmung wird glänzend unterstrichen, als dem Lesefluss zuträglich empfand ich es trotzdem nicht.
Dafür glänzt Gontscharow wie in „Eine gewöhnliche Geschichte“ mit herausragenden Dialogen, hier entsteht endlich Dynamik, sogar eine gewisse Komik und es offenbart sich am deutlichsten Gontscharows unbestreitbares literarisches Talent, Weltansichten wertfrei aufeinandertreffen zu lassen, sich an ihren Gegensätzen abzuarbeiten und ihnen doch genug Platz als gleichwertige Alternativen einzuräumen.
Una volta superato lo scoglio delle 100/200 pagine il romanzo decolla e diventa più scorrevole e più godibile.
È difficilissimo non simpatizzare con Oblomov, o non essersi sentito come lui almeno una volta nella vita. E questo è ciò che apprezzo di più della letteratura russa: nonostante i romanzi appartengano ad un'epoca così lontana, i personaggi riescono a non invecchiare e, per quanto sgradevoli, è impossibile non riconoscersi nell'ambiguità che li caratterizza.
Oblomov è un proprietario terriero che trascorre le sue giornate a poltrire dentro casa, rimandando continuamente al domani ciò che potrebbe fare oggi e curandosi poco dei suoi affari e della situazione disastrata in cui versa la sua tenuta. Nonostante questo ritratto estremamente negativo, Oblomov è ben lontano dall'essere un personaggio bidimensionale: la sua personalità non è altro che il risultato di un'infanzia troppo privilegiata e il suo rifiuto di mischiarsi in una società che ritiene focalizzata su sciocchezze, convenzioni soffocanti e finta gentilezza ha perfettamente senso.
Mentre Oblomov lo scopo della vita non lo ha ancora trovato, si confronta con il suo migliore amico Stoltz, il cui obiettivo è il lavoro, l'accumulo di capitali e la scoperta del mondo. I due amici rappresentano due facce della stessa medaglia: da un lato l'uomo "vecchio", che non riesce a comprendere e ad adeguarsi alle nuove regole della società, e dall'altro l'uomo "nuovo", che ha fatto suoi i nuovi ideali della nascente società capitalista e li persegue con smania quasi religiosa. È inevitabile non amare Stoltz, che cerca di tirar fuori Oblomov dalla sua accidia, pur rappresentando anche lui un tipo d'uomo che racchiude in sé molteplici contraddizioni.
Il finale, con quella che sembra essere proprio un cameo dello stesso autore del romanzo, è davvero commovente. Nonostante la mole, è uno di quei libri che consiglierei a chiunque di leggere o che, dal mio punto di vista, andrebbe letto almeno una volta nella vita.
È difficilissimo non simpatizzare con Oblomov, o non essersi sentito come lui almeno una volta nella vita. E questo è ciò che apprezzo di più della letteratura russa: nonostante i romanzi appartengano ad un'epoca così lontana, i personaggi riescono a non invecchiare e, per quanto sgradevoli, è impossibile non riconoscersi nell'ambiguità che li caratterizza.
Oblomov è un proprietario terriero che trascorre le sue giornate a poltrire dentro casa, rimandando continuamente al domani ciò che potrebbe fare oggi e curandosi poco dei suoi affari e della situazione disastrata in cui versa la sua tenuta. Nonostante questo ritratto estremamente negativo, Oblomov è ben lontano dall'essere un personaggio bidimensionale: la sua personalità non è altro che il risultato di un'infanzia troppo privilegiata e il suo rifiuto di mischiarsi in una società che ritiene focalizzata su sciocchezze, convenzioni soffocanti e finta gentilezza ha perfettamente senso.
Mentre Oblomov lo scopo della vita non lo ha ancora trovato, si confronta con il suo migliore amico Stoltz, il cui obiettivo è il lavoro, l'accumulo di capitali e la scoperta del mondo. I due amici rappresentano due facce della stessa medaglia: da un lato l'uomo "vecchio", che non riesce a comprendere e ad adeguarsi alle nuove regole della società, e dall'altro l'uomo "nuovo", che ha fatto suoi i nuovi ideali della nascente società capitalista e li persegue con smania quasi religiosa. È inevitabile non amare Stoltz, che cerca di tirar fuori Oblomov dalla sua accidia, pur rappresentando anche lui un tipo d'uomo che racchiude in sé molteplici contraddizioni.
Il finale, con quella che sembra essere proprio un cameo dello stesso autore del romanzo, è davvero commovente. Nonostante la mole, è uno di quei libri che consiglierei a chiunque di leggere o che, dal mio punto di vista, andrebbe letto almeno una volta nella vita.
funny
lighthearted
reflective
medium-paced
Plot or Character Driven:
A mix
Strong character development:
No
Loveable characters:
Yes
Flaws of characters a main focus:
Yes
Bir insana dışardan bakınca tembel gözükebilir. Hiçbir şey yapmadan bütün gün boşluk içinde yaşayabilir. Vardır böyle insanlar. Kimi zaman çevremizde olur bu insanlar kimi zaman da kendimiz oluruz. Yaşamak istediği hayatı yaşayamadığı için, içine yerleşen bu boşluk aynı zamanda bir ağırlık sebebidir. Belki dışarıdan bakınca tembel ve hareketsiz görünür ama zihninde düşünceler durmaksızın hareket eder. İşte Oblomov ve Oblomovluk aslında tembellik değil budur.
Kitap ilk olarak durgun ve uzun bir anlatım şeklinde başlıyor. Taa ki Ştolts ortaya çıkıp hem Oblomov'u hem de hikayeyi harekete geçirene kadar. Bu andan itibaren herkes susuyor ve Oblomov'un hayatının böyle olmasının sebebini öğreniyoruz. Daha sonra bu tembellikten kurtuluşun nasıl gerçekleştiğine tanık oluyoruz.
Her insana bu hayatta kendisini harekete geçirecek daha doğrusu yaşamda tutacak ve sürekli içindeki yaşam ateşini canlı tutacak bir şey gerekli. Bunu aramak, bulmak ve kaybetmemek lazım.
Kitap ilk olarak durgun ve uzun bir anlatım şeklinde başlıyor. Taa ki Ştolts ortaya çıkıp hem Oblomov'u hem de hikayeyi harekete geçirene kadar. Bu andan itibaren herkes susuyor ve Oblomov'un hayatının böyle olmasının sebebini öğreniyoruz. Daha sonra bu tembellikten kurtuluşun nasıl gerçekleştiğine tanık oluyoruz.
Her insana bu hayatta kendisini harekete geçirecek daha doğrusu yaşamda tutacak ve sürekli içindeki yaşam ateşini canlı tutacak bir şey gerekli. Bunu aramak, bulmak ve kaybetmemek lazım.
emotional
funny
lighthearted
reflective
sad
slow-paced
Plot or Character Driven:
Character
Strong character development:
Complicated
Loveable characters:
Complicated
Diverse cast of characters:
No
Flaws of characters a main focus:
Yes
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reflective
slow-paced
Plot or Character Driven:
Character
Strong character development:
No
Loveable characters:
Complicated
Diverse cast of characters:
No
Flaws of characters a main focus:
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This book gripped me like an oblong hotdog shaped water balloon, made all that water swell up in my head, in the form of rage. Oblomov had me on my knees like a tennis player who just won Wimbledon, except I lost, because they called the ball out. That doesn't make sense. Oblomov I mean is real. We all know at least two real-life Oblomovs. You can probably give them the book to read, but that would be like giving a blind person a mirror.