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A review by ilariam
Il segreto delle campane by Dorothy L. Sayers
5.0
Uno dei grandi classici di Dorothy Sayers, l'undicesima avventura dell'aristocratico detective "dilettante" Lord Peter Wimsey.
Vigilia di Capodanno. Con l'auto in panne e un tempo che non è certo dei migliori, Lord Peter Wimsey e il fidato Bunter trovano rifugio presso il rettore di Fenchurch St. Paul, il ciarliero Theodore Venables. L'uomo di chiesa è in gran fermento: per quella sera ha organizzato un concerto di campane di oltre 9 ore; è più che sicuro che i suoi campanari riusciranno nell'impresa, ma non ha fatto i conti con una temibile influenza che sta lasciando molti a letto e in condizioni critiche. Con solo poche ore all'evento, pare che il progetto debba essere abbandonato per le troppe indisponibilità. Peter, però, tra i suoi tanti talenti ha anche una certa preparazione in campanologia e può quindi sdebitarsi per l'ospitalità partecipando al concerto ed evitando la sua cancellazione. Tutto va per il meglio. A Capodanno Peter e Bunter possono riprendere il loro viaggio, mentre Fenchurch St. Paul torna alla sua routine, o almeno così sembrerebbe se fosse per un cadavere non identificato ritrovato di lì a pochi giorni...
In ogni giallo classico ci sono le famose "wh-questions" a cui rispondere: Who? When? Where? How? Why? La soluzione arriva ovviamene solo nelle ultime pagine, ma nonostante la tanta carne messa al fuoco per confondere le idee, non ci vuole molto ad intuire dove, quando e come sia morto il misterioso signor X, e anche il perché e il chi sono piuttosto facili da indovinare, sebbene rimanga qualche dubbio su eventuali complicità. Ciò non toglie che il romanzo scorra piacevolissimo, avendo uno dei suoi punti di forza nella caratterizzazione dei personaggi: Wimsey e i suoi, ma anche il rettore Venables, prolisso e distratto, sua moglie, senza la quale si perderebbe continuamente nei suoi pensieri senza mai giungere al dunque, i campari capeggiati da Hezikiah Lavender, o la giovane Hilary e Potty Peake; e poi c'è la vita di una comunità rurale come tante all'epoca, a volte vittima degli eventi che non può controllare (un'influenza, una piena), ma che sa come non perdersi d'animo. Certo, c'è anche un'accurata digressione sulla campanologia, il peculiare change-ringing inglese, con le sue ferree regole da rispettare, che potrà annoiare alcuni ma che sicuramente dà anche un tocco in più al romanzo.
In conclusione: un'opera consigliata a tutti gli amanti del whodunit che non disdegnano i giochi di parole, ma anche della tradizione del romanzo inglese, con attenti ritratti di ambienti e personaggi.
Vigilia di Capodanno. Con l'auto in panne e un tempo che non è certo dei migliori, Lord Peter Wimsey e il fidato Bunter trovano rifugio presso il rettore di Fenchurch St. Paul, il ciarliero Theodore Venables. L'uomo di chiesa è in gran fermento: per quella sera ha organizzato un concerto di campane di oltre 9 ore; è più che sicuro che i suoi campanari riusciranno nell'impresa, ma non ha fatto i conti con una temibile influenza che sta lasciando molti a letto e in condizioni critiche. Con solo poche ore all'evento, pare che il progetto debba essere abbandonato per le troppe indisponibilità. Peter, però, tra i suoi tanti talenti ha anche una certa preparazione in campanologia e può quindi sdebitarsi per l'ospitalità partecipando al concerto ed evitando la sua cancellazione. Tutto va per il meglio. A Capodanno Peter e Bunter possono riprendere il loro viaggio, mentre Fenchurch St. Paul torna alla sua routine, o almeno così sembrerebbe se fosse per un cadavere non identificato ritrovato di lì a pochi giorni...
In ogni giallo classico ci sono le famose "wh-questions" a cui rispondere: Who? When? Where? How? Why? La soluzione arriva ovviamene solo nelle ultime pagine, ma nonostante la tanta carne messa al fuoco per confondere le idee, non ci vuole molto ad intuire dove, quando e come sia morto il misterioso signor X, e anche il perché e il chi sono piuttosto facili da indovinare, sebbene rimanga qualche dubbio su eventuali complicità. Ciò non toglie che il romanzo scorra piacevolissimo, avendo uno dei suoi punti di forza nella caratterizzazione dei personaggi: Wimsey e i suoi, ma anche il rettore Venables, prolisso e distratto, sua moglie, senza la quale si perderebbe continuamente nei suoi pensieri senza mai giungere al dunque, i campari capeggiati da Hezikiah Lavender, o la giovane Hilary e Potty Peake; e poi c'è la vita di una comunità rurale come tante all'epoca, a volte vittima degli eventi che non può controllare (un'influenza, una piena), ma che sa come non perdersi d'animo. Certo, c'è anche un'accurata digressione sulla campanologia, il peculiare change-ringing inglese, con le sue ferree regole da rispettare, che potrà annoiare alcuni ma che sicuramente dà anche un tocco in più al romanzo.
In conclusione: un'opera consigliata a tutti gli amanti del whodunit che non disdegnano i giochi di parole, ma anche della tradizione del romanzo inglese, con attenti ritratti di ambienti e personaggi.