A review by signorponza
American Psycho by Bret Easton Ellis

5.0

Un libro che non esito a definire geniale. E non sono di certo il primo a pensarla così, essendo stato pubblicato per la prima volta nel 1991 ed è considerato da molti il capolavoro di [a:Bret Easton Ellis|2751|Bret Easton Ellis|https://images.gr-assets.com/authors/1405340867p2/2751.jpg]. Ellis è un autore che conoscevo relativamente poco e di cui avevo letto fino a oggi solo [b:Bianco|52159157|Bianco|Bret Easton Ellis|https://i.gr-assets.com/images/S/compressed.photo.goodreads.com/books/1569915526l/52159157._SX50_SY75_.jpg|64652464] (che già mi era piaciuto molto); in quella stessa sua “auto-biografia” si faceva spesso riferimento a questo romanzo. Ed eccomi qui dunque qualche mese a dopo a riprendere fiato dopo averne concluso la lettura. Sì, perché seguire la vita di Patrick Bateman (personaggio emblema dello yuppie anni ’80) è un viaggio sulle montagne russe. Giovane professionista che lavora a Wall Street, bello, vive a Manhattan e fa tutto ciò che ci si aspetta da chi risponde al suo profilo: indossa solo abiti firmati, si allena in modo ossessivo, assume sostanze stupefacenti e frequenta solo i migliori locali in compagnia dei suoi amici (tutti uguali a lui) e varie donne. Ma già dalle prime pagine si intuisce che c’è qualcosa di irrequieto in Patrick, inizialmente lo si capisce da qualche dettaglio che Ellis dissemina qua e là, ma poi pian piano emerge rubando la scena: Bateman è anche uno squilibrato, torturatore e omicida. Nel susseguirsi delle sue follie il lettore è spesso spaesato (a volte ammetto di aver dovuto prendere una pausa prima di continuare a leggere le violenze descritte), ma a volte anche messo in crisi dalla struttura del racconto e dai particolari (e dai dubbi) che emergono. Scritto divinamente.

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