A review by virgi4
City by Alessandro Baricco

5.0

Credo che vi siano due modi di leggere City.

Il primo: noncurante.
Sono racchiusi tutti, uno o diversi dei seguenti atteggiamenti:
lettura svogliata, saltuaria, dilatata nel tempo, disinteressata etc.

Risultato: vi sembrerà di leggere stracci di testo. Sottolineo stracci. Crederete che lo scrittore abbia frullato dieci libri e ve li abbia presentati orgoglioso sotto il nome City.
Nulla sembra aver senso, farete 'na faticaccia e lo odierete.
Non me ne vogliate a male.


Vi è un altro modo di leggerlo: gustandoselo.
Lettura costante e attenta quanto basta.
Nonostante quello che ho letto in giro, City non mi è proprio pesato.

Se l'impegno c'è stato comunque e l'effetto piacere non è sortito... beh allora ok Baricco non fa per voi, getto la spugna.

...

CITY

E' una cosa strana.
Magari lo riconosci di colpo Baricco. Magari può anche essere ripetitivo in certe cose.
Nei suoi termini preferiti, nella capacità di leggere filosofie universali nell'insignificante presenza di una mollica; nella capacità di non farti capire un H di quello che stai leggendo e poi risolvere tutto con nonchalance; nel passare da punteggiatura breve e fulminea, a flusso ininterrotto e discorsivo o senza punteggiatura ecc. ecc...

Eppure, nonostante siano onnipresenti questi forti connotati, rimango stupita dall'impronta diversa che ha ogni suo libro.
Non per la trama, non perchè vi sono personaggi diversi.
Qualcosa che è insita... Il suo carattere.
Sono tutti un mondo a sè stante. Ognuno con le sue regole.

...

E City, è stato per me:

amare, più delle storie, le storie nelle storie;
amare - come mai avrei creduto - racconti sportivi;
amare le lezioni universitarie;
amare Shatzy e Gould;
leggere di vita e di persone, e di persone e di vita;
pensare contenti che Baricco è un po' svitato e ci piace per questo.


City è veder cambiare le regole del gioco, della narrazione come se niente fosse.
Ma non è che sei tu che gli lasci passare tutto, è lui che scorre sotto i tuoi occhi.