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A review by ilariam
La belva nell'ombra by Edogawa Rampo
5.0
Pubblicato per la prima volta nel 1925, Inju è uno dei capisaldi della prolifica produzione di Edogawa Ranpo, autore che ha fortemente contribuito alla diffusione del "giallo" di stampo occidentale in Giappone, rielaborandolo, però, in modo davvero originale.
Ci sono l'enigma, il mistero da risolvere, il complicato intreccio, e la ricerca di quelle piccole prove che faranno cadere il colpevole, ma nel contempo c'è anche una certa predilezione per sfumature in cui grottesco, un tocco di morbosa follia e persino trasgressione erotica si mescolano in un'allure unica.
Conan Doyle, quindi, incontra l'inquietudine di un Edgar Allan Poe, a cui lo pseudonimo scelto dall'autore giapponese è un chiaro omaggio.
La Belva nell'Ombra unisce Eros e Thanatos secondo la miglior tradizione, nell'efficace ritratto di una femme fatale come poche.
A distinguere Edogawa da molti altri illustri esponenti del giallo suoi contemporanei (in fondo non scrive forse durante quella che ricordiamo come la Golden Age del romanzo poliziesco?) è la mancanza di una catarsi finale: il colpevole è stato davvero svelato, o forse l'investigatore si è ingannato, possibilità del tutto preclusa alla maggior parte degli infallibili detectives anglosassoni?
La Belva nell'Ombra è un eccellente romanzo poliziesco, originale ed estremamente contemporaneo, nonostante i quasi novant'anni, in virtù dell'atmosfera che riesce a far respirare al lettore, avvinghiato in una spirale di conturbanti suggestioni a cui è difficile sfuggire.
Davvero un peccato che in Italia, Edogawa Ranpo, sebben ancor oggi venga frequentemente adattato, anche al cinema, non abbia trovato lo spazio che merita.
Ci sono l'enigma, il mistero da risolvere, il complicato intreccio, e la ricerca di quelle piccole prove che faranno cadere il colpevole, ma nel contempo c'è anche una certa predilezione per sfumature in cui grottesco, un tocco di morbosa follia e persino trasgressione erotica si mescolano in un'allure unica.
Conan Doyle, quindi, incontra l'inquietudine di un Edgar Allan Poe, a cui lo pseudonimo scelto dall'autore giapponese è un chiaro omaggio.
La Belva nell'Ombra unisce Eros e Thanatos secondo la miglior tradizione, nell'efficace ritratto di una femme fatale come poche.
A distinguere Edogawa da molti altri illustri esponenti del giallo suoi contemporanei (in fondo non scrive forse durante quella che ricordiamo come la Golden Age del romanzo poliziesco?) è la mancanza di una catarsi finale: il colpevole è stato davvero svelato, o forse l'investigatore si è ingannato, possibilità del tutto preclusa alla maggior parte degli infallibili detectives anglosassoni?
La Belva nell'Ombra è un eccellente romanzo poliziesco, originale ed estremamente contemporaneo, nonostante i quasi novant'anni, in virtù dell'atmosfera che riesce a far respirare al lettore, avvinghiato in una spirale di conturbanti suggestioni a cui è difficile sfuggire.
Davvero un peccato che in Italia, Edogawa Ranpo, sebben ancor oggi venga frequentemente adattato, anche al cinema, non abbia trovato lo spazio che merita.